Mentre il 2024 è stato dominato da scandali molto discussi, il 2025 ha visto una serie di gravi violazioni della sicurezza nel mondo del poker che sono passate inosservate. Dalle campagne di phishing nelle app emergenti fino all’uso di tecnologie avanzate per barare nei tornei dal vivo, le minacce si sono evolute oltre il semplice furto di account. In questo articolo analizziamo casi reali sfuggiti ai radar dei media, mettendo in luce le vulnerabilità dei sistemi di poker moderni, online e offline. Attraverso analisi dettagliate, vediamo come gli attaccanti hanno sfruttato le falle e come il settore sta reagendo.
Nel 2025, le campagne di phishing che prendono di mira gli utenti di nuove app di poker sono diventate più sofisticate e localizzate. Un caso noto ha coinvolto copie APK malevole di “DeepPlay Poker” distribuite tramite gruppi non ufficiali su Telegram e Discord. Queste versioni falsificate raccoglievano credenziali e token di accesso ai wallet. Gli utenti che cercavano accesso anticipato o tornei esclusivi al di fuori degli store ufficiali erano i più esposti.
Un’altra tecnica diffusa prevede l’uso di siti web di phishing generati con intelligenza artificiale, identici alle pagine di login originali. In diversi casi, le vittime ricevevano notifiche push personalizzate con link che portavano a queste false interfacce. La precisione grafica era tale da ingannare anche i giocatori più esperti.
Ancora più preoccupante è il fatto che gli attaccanti prendano sempre più di mira organizzatori di tornei e moderatori. Un torneo europeo di livello medio ha subito una violazione dopo che un membro dello staff ha cliccato su un link di phishing camuffato da aggiornamento software cloud. I dati dei giocatori e comunicazioni interne sono poi finiti in forum sotterranei.
Molti di questi incidenti di phishing hanno avuto successo a causa dell’assenza di strumenti di monitoraggio in tempo reale da parte degli sviluppatori indipendenti. Le grandi aziende hanno team interni dedicati, ma le app minori si affidano spesso a controlli manuali.
La mancanza di standard unificati nell’ecosistema pokeristico aggrava la situazione. A differenza del settore finanziario, l’implementazione della sicurezza varia molto da app a app, specialmente nei mercati non regolamentati.
Nonostante le richieste della community, gli sviluppatori raramente informano gli utenti quando si verificano attacchi di phishing. Questo alimenta un ciclo di silenzio che avvantaggia i criminali.
Sebbene l’autenticazione a due fattori (2FA) sia ancora uno standard di sicurezza fondamentale, il 2025 ha mostrato casi in cui è stata aggirata. In un episodio che ha coinvolto un noto giocatore online, gli attaccanti hanno utilizzato la tecnica del SIM swap per intercettare i codici via SMS e accedere al conto prima di un torneo da 25.000 dollari.
Sono emersi anche attacchi tramite estensioni browser malevole, che sfruttavano servizi proxy per intercettare i token di autenticazione. Questo rendeva inutile il 2FA, anche su ambienti Android o Chrome.
In diversi casi, il cosiddetto “MFA fatigue” ha portato utenti — specialmente amministratori di tornei — ad approvare richieste di accesso senza verificarle, permettendo così agli hacker di prendere il controllo dei sistemi in tempo reale.
Gli esperti di sicurezza suggeriscono che il 2FA tradizionale non sia più sufficiente. Propongono metodi più avanzati come l’autenticazione biometrica, le passkey e controlli basati sul comportamento dell’utente.
Alcuni software di poker stanno sperimentando l’uso di WebAuthn, che richiede l’impronta digitale o chiavi fisiche. Questi metodi riducono la dipendenza dagli SMS, vulnerabili al SIM swapping.
Tuttavia, finché gli utenti non saranno più informati e gli strumenti alternativi non saranno ampiamente adottati, le violazioni tramite 2FA continueranno a rappresentare un rischio elevato.
I tornei di poker dal vivo nel 2025 non sono stati immuni dagli scandali. A maggio, un evento di medio livello a Cipro è stato sospeso dopo che un giocatore è stato sorpreso a usare occhiali per realtà aumentata collegati a un assistente remoto. I suoi gesti erano coordinati con un overlay statistico in tempo reale.
In Florida, durante un satellite high-roller, un giocatore avrebbe usato un micro-drone per spiare le carte degli avversari da tre metri di altezza. Il drone è stato scoperto da personale delle pulizie il terzo giorno di gara.
In Germania, un giocatore è stato scoperto con una microcamera nascosta in un bottone del blazer. Il segnale veniva trasmesso a un complice in un’auto vicina, dove un software AI analizzava le carte e inviava le mosse suggerite tramite vibrazioni a uno smartwatch.
Gli organizzatori stanno ora rafforzando i protocolli di sicurezza con metal detector, controlli RF e aree vietate alla tecnologia per lo staff. Alcuni circuiti asiatici stanno testando regole che impongono la dichiarazione preventiva di tutti i dispositivi.
Queste misure, sebbene efficaci, pongono il problema di mantenere un’atmosfera accogliente. Un controllo eccessivo rischia di scoraggiare i partecipanti.
Senza controlli solidi, però, gli eventi live ad alto rischio continueranno a essere bersaglio di tentativi di imbroglio tecnologicamente avanzati.